“Non prendersi cura dell’arte” come buttarla via?
Roma è sotto un cielo plumbeo, la macchina da presa fissa sull’immagine di rifiuti e gabbiani che, con il loro inconfondibile verso, sorvolano un mare di spazzatura.
Un camion della nettezza urbana entra in scena e lentamente rovescia il suo contenuto fino a che, tra i rifiuti, spunta la statua di Paolina Borghese di Antonio Canova! Una voce fuori campo dice: “Non prendersi cura dell’arte” come buttarla via?, mentre la macchina da presa si allontana. Questa la storia raccontata nello spot promosso dalla Fondazione CittàItalia che, grazie alla disponibilità di La7 e La7d, andrà in onda dal 11 al 24 dicembre prossimi. Una occasione per richiamare l?attenzione di un vasto pubblico sui rischi che corre il nostro straordinario patrimonio culturale.
“Un patrimonio così vasto e importante come quello italiano”, – ha dichiarato Alain Elkann, Presidente della Fondazione CittàItalia -potrà essere salvaguardato solo se le comunità locali, i cittadini, le imprese e le istituzioni, ciascuno per la propria parte, daranno il loro contributo. Tutelare il patrimonio culturale, valorizzarlo, significa contribuire allo sviluppo economico e alla crescita civile e sociale dell’Italia, specie in momenti di difficoltà.
“Il legame tra televisione e cultura viene troppo spesso sottovalutato” ha dichiarato Marco Ghigliani, direttore generale di Telecom Italia Media. “La7 ha invece scelto da sempre di fare dell’approfondimento e della cultura nel loro senso più ampio il proprio tratto distintivo. É per questo che abbiamo aderito con entusiasmo a questa iniziativa, che ci auguriamo possa aiutare a sensibilizzare l’opinione pubblica”.
La Fondazione CittàItalia ha realizzato fino a oggi oltre trenta restauri di opere d’arte a rischio. I prossimi obiettivi da raggiungere sono: il restauro dell?olio su tela San Pietro Celestino con Gregge di Carl Ruthart (seconda metà del 1600) della Basilica di Collemaggio a l’Aquila, danneggiato dal terremoto; il completamento del restauro della Casa della Fontana Piccola (I secolo a.C.), splendida domus degli scavi archeologici di Pompei; l’allestimento di un bassorilievo tattile de La Fornarina di Raffaello Sanzio (1520 ca.), appositamente studiato per rendere questo capolavoro fruibile anche ai non vedenti e agli ipovedenti.